Regionali: l’ Italia sbanda a destra!!!

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Il temuto mal francese

Il mal francese non ha contagiato la destra italiana. Certo anche da noi, l’astensionismo sfiora il 40% e risulta essere il primo partito su tutto il territorio nazionale, ma fa più danni alla sinistra. Da questa prima constatazione si ricava l’amara conclusione che sempre più numerosi gli elettori di sinistra scelgono il volontario esilio politico fra le mura domestiche.

I risultati della consultazione amministrativa sono, mai come adesso, inequivocabili: la destra ha stravinto mentre la sinistra diventa una specie in pericolo d’estinzione nella fauna politica nostrana.

Quali le ragioni di un’affermazione tanto sincera quanto personalmente sofferta? Eccole, in bell’ordine.

Berlusconismo trionfante.

Il presidente del Consiglio ha diversi motivi per esultare. Ottiene risultati fino ad ieri insperati: Primo risultato: il dato numerico nazionale, letto in termini politici, conferma la sua maggioranza come maggioranza di governo. Secondo risultato: si libera dell’incubo del Grande Centro, visto che Casini, fuori dalle coalizioni di centro riduce i propri consensi elettorali. Mentre Fini, con i suoi residui fedelissimi, coglie successi esclusivamente dal Lazio verso il Sud. Insomma Casini e Fini, insieme o da soli, su scala nazionale, non hanno un futuro politico significativo! Terzo risultato: ridimensiona il peso della Lega con la conquista del Lazio, della Campania e della Calabria. Riassumendo: senza la mediazione di Berlusconi fra Fini e Bossi la destra non può governare. Per cui, ed è questo il maggior risultato ottenuto dal Silvio nazionale, se i suoi alleati vorranno continuare a guidare il Paese dovranno tenerselo caro, coccolarlo, proteggerlo dalle insidie della Magistratura e, se non Santo subito, farlo presidente della Repubblica per continuare la sua opera di sintesi fra le anime della destra quando non sarà più presidente del consiglio.

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La decomposizione della sinistra

Mi svesto dei panni del commentatore asettico e neutrale. Esco allo scoperto, e per quel poco che può contare l’ umile giudizio di un elettore di sinistra, mi rivolgo ai dirigenti del Pd chiamandoli ancora compagni e rivolgendo loro un accorato appello: << Coraggio compagni, D’Alema e Bersani, ancora uno sforzo … affidate la segreteria del partito a Vendola, la vicesegreteria alla Bresso e conferite la presidenza del Partito alla Bonino. Compagni ex comunisti, vi supplico fate il bel gesto : mettetevi in disparte ed aprite le porte al popolo viola, ai grillini, ai verdi, ai radicali, e poi …. andate a riposare nelle pagine sbiadite di quella storia di togliattiana memoria … >>.

Mi rivolgo ancora a D’alema e Bersani e chiedo : << Ma pensavate davvero che dopo Bassolino, in Campania, De Luca potesse rappresentare il nuovo? Che Loiero, in Calabria, potesse rappresentare qualcosa per l’elettorato autenticamente di sinistra? L’unico candidato che ha vinto è proprio quello che non volevate: Vendola!>>.

L’alternativa vincente al centro-destra esiste e non sta nel Pd con i suoi alleati giustizial – populisti. L’alternativa sta nel ventre di quel 40% che diserta le urne. L’elettorato di sinistra tornerà a votare se potrà eleggere candidati che possano essere percepiti: onesti, competenti, personalmente estranei agli affari, non sempre leciti, del sottobosco politico e, soprattutto, che non abbiano sospesi con le inchieste giudiziarie!

Cari compagni, dirigenti del Pd, non potete essere tanto ingenui da non capire che non rappresentate una valida e credibile alternativa alla destra. Allora perché ostinarvi? Forse per conservare i privilegi di una nomenklatura in decomposizione attaccata ai propri interessi personali ed incuranti del perseguimento del bene comune?

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Su di voi pesa una grave responsabilità : per il bene del Paese, fatevi da parte! Non ostacolate il corso della Storia che propone un nuovo modo di essere di sinistra. Un modo che non vi appartiene, che non è nel vostro codice genetico. Decidete in fretta: dovete scegliere fra la vostra personale sopravvivenza politica ed il progresso civile e politico dell’Italia che possa, così, inserirsi in un contesto occidentale fatto di modernità globalizzata, laica, disincantata, libertaria, ambientalista. La destra ci sta allontanando dalle democrazie occidentali e ci sta riportando in un passato che pensavamo irreversibilmente alle spalle. E non ci potranno salvare i conservatori della sinistra.

Ludovico Martello