Voto amministrativo: i marchesi del Grillo ai ballottaggi

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A tre giorni dal voto amministrativo tutti i commenti possibili su chi ha vinto e chi ha perso sono ormai materiale da archiviare in emeroteca.

Un campanile in più a destra o a sinistra non può costituire un significativo rivolgimento politico epocale! Chiediamoci, piuttosto, se è cambiato realmente qualcosa negli equilibri politici nazionali: è iniziato l’irreversibile declino del berlusconismo? La lega ha perso consensi e vacilla la sua alleanza con il Pdl? Veramente il Pd è in ascesa e la sinistra torna a vincere? Ed, ancora, il terzo polo rappresenta una nuova formazione politica che potrà costituire, in un immediato futuro, una possibile alternativa liberale alla destra populista-dispotica berlusconiana?

Niente di tutto questo! Certo all’interno della Casta si è lottato senza esclusione di colpi. Ma la Casta ha un solo obiettivo, al di là delle etichette politiche, è preoccupata solamente di perpetuare se stessa! E così: eccoli di nuovo … le stesse facce che dai soliti salotti televisivi, di destra e di sinistra con l’immancabile comico di turno, si accapigliano stando attenti, però, a non dire ciò che non si può e non si deve dire perché un accordo, in ogni caso, i membri della Casta lo devono trovare. Si tratta di stabilire le nuove quote di potere negli enti pubblici e privati le nuove percentuali di utili da spartirsi dal controllo degli affari pubblici e privati.

Da sinistra a destra su una sola cosa i potenti sono tutti d’accordo: loro – politici, giornalisti, intellettuali, imprenditori, monsignori, comici ed escort – detengono il potere e gli altri … tutti gli altri – cioè noi tutti – non contiamo un cazzo! (ispirato a  “ Li soprani der monno vecchio” di Giuseppe Gioacchino Belli.)

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In realtà il voto amministrativo non segna l’irreversibile declino del berlusconismo! Anzi allontana la possibilità di elezioni politiche anticipate: Berlusconi governerà fino al 2013.

La lega non romperà l’alleanza con il Pdl. Tutt’altro: profitterà della situazione per aumentare le proprie pretese – in termini di poltrone – nei confronti dell’alleato in difficoltà.

Confutate le analisi fantastiche della sinistra, passiamo alla confutazione dei suoi sogni ad occhi aperti: il Pd non è in ascesa, in termini assoluti perde voti, salvo rarissime eccezioni, in quasi tutto il paese. Inoltre, a Milano, trionfa Pisapia che alle primarie aveva battuto il candidato del Pd!

Ed infine a Napoli: il Pd dimezza i propri voti ed il suo candidato Morcone non va al ballottaggio.

Veniamo al terzo polo: di certo non potrà costituire, in un immediato futuro, una possibile alternativa liberale alla destra populista-dispotica berlusconiana! Tutt’al più potranno aumentare le loro pretese per allearsi, di volta in volta, con la destra o con la sinistra là dove i loro voti dovessero risultare determinanti per la vittoria di una delle due formazioni maggioritarie.

E allora? Nessuna novità da queste consultazioni? Almeno due. La prima: l’affermazione dei grillini che annuncia la discesa in campo di un altro comico; come se non bastassero quelli che già abbiamo.

La seconda: il successo solitario di De Magistris. Va in ballottaggio e contende a Lettieri la carica di sindaco di Napoli. Sfida tutti e dichiara, giustamente, di non voler fare apparentamenti con gli altri, Pd compreso!

Certo se fosse sostenuto dal Pd e dal terzo polo potrebbe farcela! Ma non ce la farà perché nel segreto delle urne molti antiberlusconiani – da tutte le formazioni politiche di sinistra, di centro e di destra – correranno in soccorso dell’indifeso Lettieri.

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Ludovico Martello