Il Liberalismo può esaurirsi nel tempo. La Libertà no.

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INTRODUZIONE

La Libertà è una chimera. Tutti ne parlano, nessuno l’ha mai vista. Se la si considera nella sua accezione positiva ci si lascia suggestionare dalle mille potenzialità che ci schiude; ma, ragionandoci sopra, si ha l’impressione che non si tratti di libertà vera: è qualcos’altro… Se, invece, la guardiamo nella sua versione negativa, allora ci si imbatte nel paradosso di qualcosa che esiste a contrario, per convesso: insomma, che sostanzialmente non esiste! A questo si aggiunge la totale confusione terminologica che caratterizza i nostri tempi – frutto di un notevole impoverimento culturale anche sul piano politico – per cui spesso si usano i termini in modo improvvisato ed impreciso, per errore o per mistificazione che sia… Oggi si ha l’impressione che la libertà sia una parola efficace, ma un po’ vuota: se ne parla molto, ma probabilmente il suo senso ci sfugge. E questo è conseguenza dell’abuso che se n’è fatto nei comizi di piazza, nei salotti televisivi e nella propaganda dei partiti: insomma, una parola che evoca sensazioni grandiose, ma che in effetti non significa più niente… Più concreto e afferrabile è il concetto di democrazia, che è cosa semplice da comprendere. Se la massa fino a cent’anni fa era esclusa dal voto e poi si ritrova col suffragio universale, beh quella è certamente democrazia! Tutti riescono facilmente a dare una definizione (per quanto imperfetta) di questa parola, salvo poi trovarsi di fronte a contraddizioni palesi che non si riescono a conciliare con l’attuale assetto politico del sistema (com’è possibile che una “Repubblica democratica” si fondi su elezioni con liste bloccate abolendo le preferenze individuali? È democratico questo?). Insomma, se il concetto di libertà era e resta sfuggente, quello di democrazia è decisamente più afferrabile e recepito pienamente dal popolo. In pochi oggi metterebbero in discussione alcuni cardini del sistema democratico, e quindi penso che nella coscienza collettiva i principi di uguaglianza e solidarietà siano stati pienamente assorbiti, mentre quelli liberali probabilmente faticano ancora ad essere afferrati nel loro significato giuridico. Voglio dire: se negassimo un postulato democratico come il diritto di voto scateneremmo una feroce rivolta di piazza… Ma se invece stabilissimo il carcere per soggetti ritenuti pericolosi dall’opinione pubblica indipendentemente dal compimento di un reato (ad esempio per gli extracomunitari…) probabilmente molta meno gente si solleverebbe indignata! Penso proprio che il gusto della libertà resti ancora oggi qualcosa di estraneo alla maggior parte della popolazione, o comunque un sentimento affidato più all’emotività che non alla consapevolezza dell’importanza storica, giuridica e politica che riveste nella società occidentale.

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