sabato, Marzo 22, 2025

La Rivoluzione d’Ottobre e il Totalitarismo Sovietico nel XX Secolo

La rivoluzione d'Ottobre e il totalitarismo sovietico del XX secolo. Un dibattito acceso sui suoi effetti storici e politici.

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Prima della Rivoluzione (1901-1917)

Prima della rivoluzione, nel 1901, Lenin scriveva: «In linea di principio, noi non abbiamo mai rinunciato e non possiamo rinunciare al terrorismo.

E’ un’operazione militare che può perfettamente riuscire ed essere persino necessaria, in un determinato momento della battaglia» .

In seguito, il leader bolscevico giustificherà il ricorso al terrore, sottolineando che la parola d’ordine dei bolscevichi, durante la rivoluzione, non poteva che essere «quella della lotta senza quartiere, del terrorismo» , e che «il terrore e la CEKA erano cose assolutamente indispensabili».

Il terrore leniniano proseguì incessante anche dopo la presa del potere. Dopo i bianchi si procedeva all’eliminazione dei menscevichi.

Il Terrore Come Strumento di Lotta Rivoluzionaria

Nel giugno e nel luglio del 1918, Lenin impartiva le seguenti istruzioni:

«Compagno Zinovev, solo oggi abbiamo appreso al Comitato centrale che a Pietrogrado gli operai volevano rispondere all’assassinio di Volodarskij con il terrore di massa e che voi li avete trattenuti.

Protesto decisamente […]. Bisogna stimolare forme energiche e massicce del terrore contro i controrivoluzionari […] bisogna tendere tutte le forze, costituire un triumvirato, instaurare subito il terrore di massa […] deportazioni in massa dei menscevichi e degli elementi infidi» .

Le indicazioni leniniane furono eseguite: durante la seconda metà del 1918, furono fucilate oltre 6.000 persone; caddero vittime del terrore anche contadini e operai.

La CEKA e il Terrore di Massa

Un’efficace descrizione del terrore leniniano è riportata nel volume Storia dell’URSS. Gli autori — Michail Geller e Aleksandr Nekric — scrivono:

«Per Lenin, che avversava il terrorismo individuale, il terrore di massa era un metodo indispensabile per costruire la società socialista».

Il terrore di massa contro i contadini è documentato da una risoluzione del Consiglio della difesa operaia e contadina del 15 febbraio 1919, in essa si afferma: «Che è necessario prendere ostaggi fra i contadini perché, se non viene spazzata la neve, vengano fucilati».

Il terrore colpiva anche gli operai. Infatti — documentano Geller e Nekric — «tutti gli operai scontenti del nuovo potere venivano definiti “non operai”.

Non erano proletari “puri”, ma erano contaminati dalla mentalità piccolo-borghese.

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Ludovico Martello
Ludovico Martello
Saggista. Si è laureato in Sociologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autore di numerosi saggi sul processo di Modernizzazione. E' stato ricercatore a contratto presso la Luiss Guido Carli di Roma, ha insegnato Filosofia della politica, con contratto annuale, presso l'Università degli Studi del Sannio. Cofondatore dei magazine web "PoliticaMagazine.info” e "PoliticaMagazine.it”
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