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Sembra finalmente arrivata l’ora dei tagli alla
politica ma non pochi trucchi sono dietro l’angolo. Suggerisco dieci voci per dare un colpo al sistema della casta e tentare di ricondurre a ragione il rapporto tra soldi e
partiti. 1°: abrogare il truffaldino rimborso spese elettorali per le
elezioni politiche (fino al 2012, 100 milioni l’anno, oggi una quarantina circa), le
elezioni europee (49 ml) e quelle
regionali (41 ml); e sostituirlo con erogazioni
liberali volontarie e dirette entro soglie minime e con un rimborso elettorale, forse 1€ pro-voto e non pro-spese. 2°: abrogare i contributi ai gruppi parlamentari di Camera e Senato (circa 75 ml l’anno). 3°: abrogare i contributi ai gruppi consiliari delle 20
regioni (circa 75 ml l’anno). 4°: abrogare i finanziamenti ai giornali di partito e simili (circa 50 ml l’anno). 5°: dimezzare le indennità dei parlamentari eliminando tutti gli “accessori”, dato che oggi una metà circa di quell’importo finisce ai
partiti (circa 100 ml l’anno). 6°: pagare direttamente i collaboratori parlamentari. 7°: abrogare tutti i benefit degli ex istituzionali (staff, appartamenti, auto blu), presidenti Camera, Senato, Consiglio,
Corte costituzionale, etc.. 8°: calcolare il vitalizio parlamentare con il metodo contributivo. 9°: abrogare i vitalizi
regionali. 10°, e più importante: disciplinare rigorosamente i denari pubblici e privati che vanno alle fondazioni politiche e parapolitiche. Questa voce nascosta oggi è la maggiore: centinaia di fondazioni (non quelle storiche benemerite come la Sturzo, l’Einaudi, la Gramsci, etc) drenano miliardi di
euro fuori da ogni regola e controllo a beneficio di capi e capetti corrente (vedi, ad es. i bilanci Finmeccanica, Eni…). Molti ignorano che oggi la vera l’idrovora che succhia soldi per i
partiti sono le fondazioni che istituzionalizzano
corruzione e comparaggio.
Si potrebbe aggiungere una 11° voce: sequestro dei tesori costituiti con i denari versati dallo Stato fino al 2011 a
partiti fantasma tipo Margherita, An, Pds , Idv, etc. Queste proposte sono un programma giacobino? No: solo realistico e pragmatico per tagliare le basi materiali su cui la casta fonda il
potere nei
partiti e sui
partiti. Ci sarà qualche anima buona in
Parlamento che, abbandonando le roboanti ed innocue dichiarazioni, è disposta a mettersi concretamente al
lavoro?