Foto: Luciano Pellicani
Ciao Luciano!
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Sarai sempre presente con i tuoi insegnamenti e con il tuo esempio per un vecchio allievo, per le generazioni future, per tutti coloro che saranno disposti a lottare per la Giustizia e per la Libertà.
tuo affezionato Ludovico
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In occasione della conferenza stampa, tenuta prima di Natale, il presidente Letta, in concorrenza con Matteo Renzi, ci ha inondato di retorica con il panegirico sull’avvento dei quarantenni prospettato come fatto “epocale” senza precedenti, segnale del nuovo e del cambiamento. E’ stato subito mutuato da molta parte dell’informazione specialmente radiotelevisiva che ora sempre più spesso chiama il capo del governo "il quarantenne Letta" invece che" il Presidente Letta", come se quello fosse il suo titolo distintivo.
La realtà è che ciò che è avvenuto non è per niente una grande, rivoluzionaria e significativa novità. Il più giovane Presidente del Consiglio della storia d’Italia è stato Mussolini nel 1922 a trentanove anni. Nell’era repubblicana il più giovane è stato Goria nel 1987 a quara
Si è spento ad ottanta anni un protagonista della storia del socialismo liberale italiano**
Non sono molti le figure che hanno lasciato un segno rigoroso, coerente ed esemplare nella storia del socialismo italiano come quella di Antonio Landolfi che ci ha lasciato ad ottanta anni. Arturo Labriola disse nel 1950 che i socialisti italiani “bordeggiavano tra la teologia politica e l’opportunismo pratico”, le due malattie che hanno confinato il Partito socialista nella minorità negli anni della Repubblica. Oggi possiamo dire che Landolfi è stato del tutto esente da quelle storiche malattie durante la sua lunga vita, vissuta coerentemente da militante e intellettuale politico. E’ perciò che lo si può considerare un “eretico” rispetto al corso prevalente del socialismo italiano organ
Ancora una volta la Liberazione dell’ Italia avverrà grazie all’aiuto degli alleati americani! C’è poco da ridere: resta il fatto che siamo un paese a sovranità limitata.
Le delegittimazioni dei nostri discutibili leaders di governo vengono, di fatto, decise oltre Atlantico con qualche anno di anticipo e poi scuotono il nostro dibattito politico secondo un copione prestabilito nel suo esito finale.
L’ultimo “complotto” appare in tutta la sua evidenza dalle recenti rivelazioni di WikiLeaks: già nel 2009, i suoi collaboratori più fidati descrivevano Berlusconi, in segreto, ai funzionari dell’ambasciata americana come “ debole fisicamente e politicamente”.
Domando: << Lo descrivevano come egli effettivamente era o come gli americani desideravano che diventasse?>>.
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