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I recenti
risultati delle ultime amministrative hanno dimostrato che circa la metà degli italiani non crede più nei
partiti e nei movimenti che si candidano al
governo del paese.
Incuranti dei dati numerici, i commentatori politici, sminuendo il significato dell’
astensionismo, hanno decretato: la vittoria del centrosinistra, la sconfitta del centrodestra e l’irreversibile
declino del
M5S. I loro commenti costituiscono l’espressione del loro asservimento o, nel migliore dei casi, della loro soggezione alla casta dominante. Mentre la verità è: che non esiste un centrosinistra che si oppone ad un centrodestra; la verità è: che i governanti-eletti costituiscono un’oligarchia rissosa e trasversale, e che essa rappresenta esclusivamente la minoranza degli aventi
diritto al voto.
I commentatori politici contribuiscono con i loro articoli a cancellare i recenti avvenimenti politici dalla
memoria collettiva. Essi ci convincono che ogni giorno è un nuovo giorno, un giorno nel quale tutto può ricominciare daccapo e, quindi, il passato non conta!
Non è così: il passato conta eccome!
La
memoria del passato serve a non lasciarci imprigionare in una sorta di irresponsabile ed infantile eterno presente. L’eterno presente è quel tempo in cui coloro i quali vincono le
elezioni rappresentano il nuovo e non possono essere responsabili delle catastrofi sociali, politiche ed economiche degli anni precedenti proprio in quanto appena eletti … anche se quegli stessi eletti hanno governato per i venti anni precedenti!!!
Non rinunciamo alla
memoria. E’ la
memoria che ci ricorda che dopo un pericoloso vuoto di
potere ( pericoloso per chi?), il
Parlamento ha rieletto il precedente
Presidente della repubblica con un’ampia maggioranza frutto di un’intesa fra
Pd, Pdl e Lista Civica. La
memoria ci ricorda che con la stessa maggioranza è stato formata la compagine governativa. La
memoria ci ricorda che quella stessa maggioranza, prima della consultazione elettorale, sosteneva il
governo Monti.
Può essere questo lo svolgimento del fisiologico gioco dell’alternanza democratica?
No!
Quale alternanza se la nuova compagine di
governo è stata formata dai neoeletti: Letta, Alfano, Lupi, etc … etc. Ed essi, in quanto neoeletti, non responsabili delle scelte politiche adottate dai precedenti parlamentari: Letta, Alfano, Lupi, etc, etc.
Dopo ogni consultazione elettorale, tutto può ricominciare come se nulla fosse successo perché la nuova consultazione elettorale ha cancellato il passato ed ha inaugurato una nuova epoca
politica. Un’epoca in cui i
giovani avranno un
lavoro, il
debito pubblico calerà, caleranno le
tasse, saranno abolite le
province, sarà ridotto il numero dei parlamentari, sarà abolita ogni forma di finanziamento pubblico ai
partiti. Un’epoca in cui saremo tutti più felici.
Non saremo tutti più felici? Le promesse non saranno mantenute? Le cose andranno peggio? Allora puniremo gli eletti: ritireremo il nostro consenso e li costringeremo alle dimissioni!
Loro si ricandideranno. Noi li rieleggeremmo la prima volta per l’ennesima volta. E loro formeranno un nuovo
Parlamento ed un nuovo
governo con nuovi programmi che non attueranno … e noi … e loro … e noi …. e loro. Noi e loro nel gioco della perdita di
memoria in un eterno ed irresponsabile presente che cancella il passato e nega il futuro con le sue opportunità di
progresso civile.