Dal genio di Giorgio Bassani. E’ nato il capolavoro letterario “Il giardino dei Finzi-Contini”

“Quando ho cominciato a scrivere questo libro non sapevo niente di piante, non mi ero mai interessato di botanica. Siccome il giardino dei Finzi Contini non è mai esistito a Ferrara nella sua realtà storica, venivo qui all’Orto Botanico di Roma a imparare le piante, a studiarle. L’idea delle palme del deserto di cui parla Micòl mi è venuta vedendo le palme del deserto che sono qui dietro.”

“Il giardino dei Finzi Contini” rappresenta il microcosmo, fatto di comportamenti e linguaggio originali, nel quale regna Micòl.

Il giardino dei Finzi-Contini è il non-luogo dove Micòl, presagendo il dramma che incombe sul futuro, prova a fissare la sua esistenza e quella delle persone a Lei care in un presente immutabile : nel culto del passato, fuori dal tempo e dallo spazio.

Il dramma assurdo, che gli altri si ostinano a chiamare: Storia, irromperà nella vita della piccola comunità del giardino dei Finzi Contini con le leggi razziali del 1938.

La vita di Micòl, giovane ebrea, sarà violata con la negazione dei suoi diritti naturali, sarà travolta dalla follia della Storia.

Micòl si ribella e lancia la sua sfida alla morte abbandonandosi ad un amore carnale e disperato.

Attraverso la rapida e prematura negazione della sua castità, forse senza un amore vero, Micòl compie la sua rivolta contro il proprio destino: vivere in pochi giorni ciò che sarebbe potuto essere e che non le sarà concesso.

Il personaggio di Micòl sopravvive, ancora…. ogni giorno nella memoria di chi continua ad amarla.

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