Significato del termine
E’ bene precisare subito, a scanso d’equivoci, che il termine socialismo non indica una forma di governo, bensì una dottrina politica. Anzi, a voler essere meno imprecisi, è necessario ricordare che il termine socialismo è stato impiegato, a partire dal diciottesimo secolo, a volte, come sinonimo, per indicare diverse teorie politiche, mentre, in altre occasioni, in qualità d’aggettivo qualificativo, per connotare diversi regimi politici. Utilizzato, ad esempio, come sinonimo di comunismo, il termine socialismo è stato impiegato per definire la natura politica delle Repubbliche sovietiche (URSS). Altre volte, lo stesso termine è stato adoperato per connotare dottrine politiche ideologicamente agli antipodi da quella comunista: come nel caso del nazionalsocialismo tedesco. Ovviamente, – per quanto possano sembrare impropri – i diversi significati attribuiti al termine socialismo non erano e non sono del tutto illegittimi se, per comprendere l’utilizzazione dello stesso termine nei diversi contesti politici e/o ideologici, si tiene conto del suo significato lessicale e simbolico, e del progetto politico di cui il termine è portatore in quanto dottrina. Il progetto politico, di cui il socialismo, in qualità di dottrina si fa depositario, afferma la necessità storica, e ne prescrive l’assetto strutturale, di un sistema sociale nel quale l’organizzazione statale realizzi la socializzazione totale o parziale dei mezzi di produzione e di scambio, e la distribuzione del prodotto sociale in funzione dei bisogni della collettività indipendentemente dal lavoro prestato dai singoli. La teoria socialista prescrive che lo Stato debba limitare, o inibire del tutto: l’esercizio delle libertà individuali, la formazione della proprietà privata, lo svolgimento della concorrenza economica, la competizione fra le diverse formazioni politiche. L’utopia socialista pre-vede che i limiti ed i divieti imposti saranno funzionali, in virtù di una capillare azione etica e politica esercitata dallo Stato, al perseguimento ed al mantenimento dell’eguaglianza fra i governati e alla consequenziale soppressione delle classi sociali. Questa lunga definizione risulta plausibile esclusivamente se si considera la dottrina socialista in termini generici, ma se si osservano i vari dosaggi del rapporto fra le diverse libertà e le diverse forme d’eguaglianza previsti o realizzati dalla tradizione socialista, nei diversi contesti storici, si scopre che in nome del socialismo sono stati attuati numerosi assetti sociali molto dissimili tra loro. In altri termini, la dottrina socialista si può paragonare ad un caleidoscopio dove quelle stesse tessere, che ne costituiscono la struttura, diversamente combinate disegnano varie mappe dell’organizzazione sociale. Per cui, soprattutto per fini euristici, sarebbe più corretto adottare il termine al plurale: trattare, quindi, di socialismi e distinguere, di volta in volta, la specificità della singola teoria socialista secondo il metodo di realizzazione che essa intende attuare e del modello sociale che essa intende edificare.