FLI e Lega: Fini comuni?

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Bossi pretende il varo del federalismo da poter esibire al suo elettorato in caso di elezioni anticipate.

Infatti, una crisi al buio, potrebbe provocare la dissoluzione definitiva del progetto federalista inseguito dalla Lega, per un ventennio.

Quindi, al leader del carroccio conviene una crisi pilotata proprio come la ha disegnata Fini: dimissioni del premier, reincarico lampo allo stesso Berlusconi per formare un nuovo governo con l’ inclusione dell’ UDC nella maggioranza.

Il Presidente del Consiglio però non crede alle promesse di Fini e teme un agguato che possa privarlo del ruolo di capo dell’ esecutivo e delle immunità che né derivano.

Dal canto suo, Fini non può fare a meno della riforma elettorale.

Infatti con le attuali regole, e in caso di elezioni anticipate, il FLI risulterebbe una formazione politica ininfluente per una costituzione di una maggioranza di governo.

Con queste premesse la soluzione praticabile potrebbe articolarsi nelle seguenti fasi:

a) un Berlusconi bis con un rinnovato scudo protettivo per il premier;

b) definitivo varo del federalismo con l’ istituzionalizzazione del Senato  delle regioni. E il Senato delle regioni richiederebbe necessariamente la revisione del sistema elettorale.

Riassumendo : a Berlusconi la presidenza del consiglio con la conseguenziale immunità, a Bossi il federalismo, a Fini e a Casini la riforma elettorale.

La quadratura del cerchio: tutti vincitori e nessun vinto!!!

A meno di imboscate ……

Ludovico Martello

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