Elezioni in Argentina : Plaza de Mayo si tinge ancora di rosa

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Il popolo argentino lo scorso 23 ottobre ha riconfermato alla presidenza del Paese Cristina Elisabet Fernández de Kirchner, avvocatessa, capo del partito “Frente por la victoria” -anima di sinistra del peronismo-, già eletta nel 2007, anno in cui era succeduta al marito defunto.

La stragrande maggioranza degli Argentini chiamati alle urne le ha rinnovato la fiducia nonostante le polemiche dei partiti di estrema destra ,per i quali otto anni di governo-considerando anche il periodo che ha visto presidente il marito – rappresentano una dittatura.

Il popolo ha voluto investire su una donna,che, a dispetto delle polemiche, ha lasciato la politica durante gli anni bui della dittatura per poi parteciparvi attivamente al ritorno della democrazia.

L’esito schiacciante delle elezioni può essere ritenuto come un riconoscimento per le misure economiche varate durante il suo governo che si sono rivelate ben adatte a combattere la grave crisi nella quale il Paese versava dal 2001 e i cui strascichi sono tuttora tangibili .

Il presidente, infatti, nel 2008 nazionalizzò e ampliò la compagnia aerea di bandiera e le aziende aereonautiche un tempo militari. Nazionalizzò anche i fondi pensionistici che nel 2001 vennero prosciugati .

Tutto ciò è stato realizzato nonostante la fervente opposizione dei partiti avversari, la crisi politica e sociale nazionale conseguente alle intenzioni del governo di aumentare le imposte per le esportazioni di soia al fine contrastare la speculazione sui prezzi e nonostante la depressione economica mondiale del 2009.

La sua politica , a carattere espansionistico e socialista ,è tuttora una delle più aggressive. I suoi cavalli di Troia sono: l’aumento della spesa pubblica con fine distributivo ed una politica fiscale e di scambi favorevole all’investimento privato.

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La prima donna argentina ad essere rieletta presidente -la prima in assoluto ad essere eletta se si considera che Isabel Perez successe al marito senza ricorrere ad elezioni- ha dichiarato davanti alla folla entusiasta di non volere null’altro che il bene del Paese.

Cristina , che se ne condivida o meno la politica, può essere considerata una delle donne che riscatta l’immagine di un’ America latina povera e dissoluta e dell’intera categoria femminile, alla stregua della Peron ;una di quelle donne di cui un’altra grande sudamericana , Isabel Allende , scrive nei suoi romanzi, un esempio a caso, Nìvea.

Cambia lo scenario socio-politico,ma non l’energia impiegata da una donna che vuole impegnarsi attivamente per sé , per il suo Paese e per la sua categoria; per difenderne il ritratto oggigiorno screditato dall’immaginario collettivo che identifica le donne con delle bambole di cui servirsi per allietare occasioni conviviali quasi a mo’ di complementi d’arredo.

Francesca Lombardi

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