Da Washington a Kenosha attacco alla democrazia

America nel caos fra rivolta populista e proteste degli afroamericani

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Tanto tuonò che piovve! Dopo che Donald Trump, Presidente americano uscente, ha ripetutamente giudicato illegittima l’elezione di Joe Biden a nuovo inquilino della Casa Bianca, tutto il mondo ha potuto ammirare gli effetti del populismo. Il 6 gennaio 2021, un gruppo di facinorosi trumpiani ha preso d’assalto Capital Hill per tentare di impedire la proclamazione di Joe Biden, saccheggiando le aule del Congresso. Forse nemmeno Donald Trump si aspettava una così esagerata “manifestazione d’affetto” da parte dei suoi seguaci, poiché ha cercato di domare gli animi attraverso reiterati ma tardivi inviti alla calma. Il malcontento di questi dimenticati della globalizzazione è emerso come un fiume carsico, riversandosi nei luoghi simbolo della sovranità popolare. Davanti all’impotenza delle forze dell’ordine, la più longeva liberal democrazia ha vacillato sotto i colpi dell’uomo-massa con la pelle bianca.

Ma i fatti di Washington riguardano gli aspetti più roboanti della crisi sociale e politica degli Stati Uniti. Lo spettacolo trash a cui abbiamo assistito da quest’altra parte dell’oceano, mi ha riportato alla mente un passaggio di Ohio, il romanzo di Stephen Markley. «Difficile dire – si legge – dove finisca questa storia o come sia cominciata perché una delle cose che alla fine imparerete è che il concetto di linearità non esiste. Esiste solo questo sogno collettivo scatenato, incasinato, incendiario in cui nasciamo, viaggiamo e moriamo tutti».

Infatti, oltre all’indecorosa esibizione dei trumpiani qualcos’altro è accaduto negli Stati Uniti. Twitter, Facebook e Instagram hanno deciso di oscurare l’account di Trump. La liberal democrazia ha dimostrato di non avere i meccanismi costituzionali adeguati per fronteggiare il populismo del Terzo Millennio. Addirittura, si è sentito in dovere di intervenire il CEO di Twitter. Se, come sostiene Carl Schmitt, sovrano è chi decide nello stato d’eccezione, allora sovrano è il consiglio di amministrazione di un social network. Sovrano è Twitter! Davanti a ciò, è indubbio che il ruolo delle multinazionali del web e dei messaggi che circolano in rete devono diventare oggetto di discussione politica, altrimenti si rischia che in nome della libertà d’espressione saranno pochi managers a giudicare cosa sia giusto o ingiusto pensare. Oggi, alcuni applaudono perché è stato oscurato l’account di Trump. E se domani toccasse al leader di coloro che gioiscono?

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A questo punto, però, spostiamoci da Washington e facciamo un passo indietro nel tempo. Siamo a Kenosha nel Winsconsin. Il 23 agosto la polizia riceve una chiamata per un incidente domestico. Una donna spaventata chiede l’aiuto delle forze dell’ordine perché il suo compagno, Jacob Blake (29 anni) afro-americano tentava di rubarle l’auto. Tre poliziotti bianchi giungono sul luogo e accerchiano Blake, il quale, dopo essersi divincolato dagli agenti, tenta di salire a bordo del suo SUV. Per impedirgli la “fuga” uno dei tre poliziotti, esplode sette colpi alle spalle di Blake. Blake non muore ma rimane paralizzato dalla cintola in giù.

Il 5 gennaio 2021 (il giorno prima degli scandalosi episodi di Washington) il procuratore distrettuale, Michael Gravley decide di non muovere alcuna accusa verso Rusten Sheskey, l’agente bianco che sparò sette colpi ravvicinati alle spalle di Blake, afro-americano. Il tutto nel rispetto delle regole processuali. Inoltre, per timore che si verificassero disordini da parte della comunità afro-americana, la città di Kenosha dichiara lo stato d’emergenza e il governatore del Wisconsin chiede l’intervento della Guardia Nazionale. Ironicamente, poi, questi provvedimenti estremi sarebbero serviti meno di ventiquattro ore dopo più a Washington che a Kenosha. Che le proteste afro-americane siano ancora considerate più pericolose ed eversive? Eppure, gli afro-americani chiedono il rispetto di quella dignità umana così cara alla tradizione liberale. Due proteste, una bianca e spettacolare a Washington e una nera e silenziosa a Kenosha. Due proteste, trattate in maniera differente ma che germogliano nello stesso territorio.

Chi intende salvaguardare questo difficile esperimento, chiamato liberal democrazia, non può lasciarsi abbagliare dal folklore populista, dimenticando di guardarsi alle spalle dove qualcuno è pronto a colpirlo, impunemente, sette volte.

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Vito Varricchio